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venerdì 4 gennaio 2013

Zucchero di canna del Movimento Sem Terra

Stiamo vendendo lo zucchero di canna integrale del movimento Sem Terra del Brasile. 
Questo movimento sociale formato da contadini senza terra, occupa proprietà improduttive, i latifondi, per poi costituirsi in cooperative. 
Il pacco di 500g costa €3. 
Per chi volesse acquistarlo basta scriverci a effetto.terra@libero.it




Il Progetto "Açucar do Brasil" dell'Associazione Ya Basta si propone di distribuire lo Zucchero Mascavo prodotto dalla Cooperativa COPAVI dello Stato del Paranà (Brasile) del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra.
Lo zucchero è prodotto nell’Assentamento Santa Maria (Paranacity,PA) con tecniche agroecologiche, preservando e recuperando un terreno distrutto dalle monocoltivazioni.
La Cooperativa COPAVI del MST utilizza un sistema di produzione che combina il rispetto della natura con quello dell’essere umano: una filosofia di vita che ha come principio un’etica ecologica e la giustizia sociale nelle relazioni di lavoro.
Intraprendendo insieme questo progetto, oltre a contribuire allo sviluppo e autonomia delle Cooperative del Movimento Sem Terra, portiamo oltreoceano la loro lotta e quotidiana resistenza alle dinamiche imposte dalle multinazionali e dal mercato internazionale.

La Cooperativa COPAVI

La COPAVI, Cooperativa de Produção Agropecuaria Vitoria Ltda, nasce dall’idea di alcuni membri del MST di sviluppare una forma diversa di lavoro o di cooperazione agricola. 
Fino al 1992, le terre dove oggi è situata la COPAVI, 232 ettari, erano di proprietà di una impresa turca che aveva impiantato nell’area enormi monocoltivazioni di canna e una fabbrica per la sua lavorazione. 
Poichè l’impresa aveva contratto molti debiti e non utilizzava i terreni in modo adeguato, le terre vennero espropriate dall’INCRA e destinate a un gruppo di famiglie della città vicina, Parancity, le quali, viste le condizioni, continuarono a lasciare l’area improduttiva. Il 19 Gennaio del 1993, l’MST occupò la zona, proponendo all’INCRA un progetto di agricoltura biologica basato sul lavoro collettivo di 16 famiglie, alle quali si aggiunsero poi altre 5 famiglie. 
Dopo un anno di occupazione, si cominciò a ripulire l’area e venne costituita formalmente la Cooperativa, basata sul principio della collettività delle terre e sul lavoro cooperativo. Oltre alla COPAVI, venne fondata una Associazione di Piccoli Agricoltori, chiamata “Mão na Terra” (AMATERRA) e l’Associazione delle Donne dell’Insediamento Santa Maria (AMAR). Oggi nell’Assentamento Santa Maria, abitano 21 famiglie, per un totale di circa 80 persone; ogni famiglia ha una propria casa, ma fanno colazione e mangiano insieme, nel refettorio comunitario. 
Le terre appartengono alla collettività e se una famiglia decide di lasciare la Cooperativa non ha nessun diritto di proprietà sulla terra; il lavoro viene differenziato in base alle esigenze e alle competenze, ed è stato suddiviso per settori, ognuno dei quali ha un coordinatore:

settore della canna, che produce zucchero, cachaça e miele di canna;
settore del latte, che produce latte, yogurt, panna e formaggio;
settore del sostenimento familiare, che comprende la produzione di frutta, verdura, legumi, e un panificio;
settore del commercio e amministrazione, che si occupa di tutta la parte burocratica e della contabilità della cooperativa.

La produzione è volta al consumo interno della comunità, ma anche destinata al mercato cittadino e ad altri canali di vendita, principalmente nazionali. I bambini studiano in città e al pomeriggio un pedagogista della cooperativa lavora con loro, insegnandogli il valore della solidarietà e del cooperativismo e sensibilizzandoli all’attenzione e cura della biodiversità. L’esperienza della COPAVI è una delle più significative del Movimento Sem Terra, e serve di esempio non solo ad altre esperienze di diversi movimenti campesinos, ma spesso, tirocinanti delle Facoltà di Agricoltura passano alcuni mesi lì, imparando il valore del lavoro collettivo e un modo diverso di porsi nei confronti della natura e della biodiversità.

Zucchero, diritti e libertà

Il Brasile è l’ottava economia del mondo, anche se è conosciuto per le sue contraddizioni: circa il 40% dei brasiliani vive al di sotto la soglia di povertà.
In questi ultimi anni il Governo, nonostante i contributi elargiti all’economia familiare generati dal programma di distribuzione di reddito “Fome Zero.Sete Zero”, non è riuscito ad assicurare vantaggi e sviluppo alle popolazioni rurali e alle famiglie a maggior rischio di esclusione sociale, il cui tenore di vita è tra i più bassi del mondo.
Uno dei problemi fondamentali rimane l’ iniqua distribuzione della terra che favorisce la grande proprietà terriera a danno dei piccoli produttori. In Brasile, la terra non è un semplice diritto di proprietà privata, ma è soprattutto strumento di potere e spazio di sfruttamento delle risorse umane e naturali per trarne il massimo del profitto. L’ 80% della terra coltivabile è nelle mani del 2-3 % della popolazione: concentrazione della terra significa anche concentrazione della ricchezza.
Questo forte divario tra ricchi e poveri si riflette negativamente anche sulla sicurezza nel paese e la mancanza di una riforma agraria è la radice di gran parte dei problemi per la popolazione brasiliana in generale.
Il Brasile è un paese estremamente ricco di risorse umane e naturali su cui si concentrano le attenzioni di grandi multinazionali straniere che stanno, oggi più che mai, riproponendo l’antico modello di produzione agricola delle monocoltivazioni e l’uso di OGM e pesticidi tossici, senza tenere in considerazione le possibili conseguenze sull’ambiente e sulle popolazioni locali che si vedono negate le possibilità di coltivare alimenti di base per il fabbisogno interno del paese e che vengono sfruttate all’interno della catena di produzione agricola rivolta all’economia mondiale.
Un piano ben strutturato di Riforma Agraria nel Paese, che preveda la redistribuzione delle terre (perlomeno di quelle incolte), incentivi al cooperativismo e alla formazione e assistenza tecnica nelle aree rurali di sviluppo, la concessione dei fondi del Credito Agricolo, contribuirebbe sicuramente a modificare favorevolmente gli indicatori sociali di tutto il paese, oltre a contribuire allo sviluppo economico nazionale.
La lotta per la Riforma Agraria portata avanti dai movimenti sociali rurali e urbani, in particolare dal Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (MST) che riunisce milioni di famiglie di 26 differenti stati brasiliani, include traguardi di estrema importanza e priorità per lo sviluppo del paese, poichè supera i semplici obiettivi di accesso alla terra, inserendosi in un panorama più ampio di conquista di tutti quei diritti di cittadinanza (casa, salute, educazione, lavoro, parità sessuale e razziale,…) ancora oggi negati a milioni di brasiliani nelle campagne come nelle città.

links utili:
www.mst.org.br
www.comitatomst.it
Fonte: www.yabasta.it

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