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domenica 24 novembre 2013


Ci vediamo oggi pomeriggio alle 17,00 in Piazza Umerto per partecipare alla manifestazione contro la violenza sulle donne.
Portate un gomitolo di lana rossa per collaborare alla realizzazione di un'installazione.
A dopo!



domenica 17 novembre 2013


Dal 18 al 25 novembre 2013, in occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne, l’Assessorato al Welfare del Comune di Bari e l’Ufficio Regionale del Garante dei Diritti dei Minori – Consiglio Regionale della Puglia con il coordinamento organizzativo della Fondazione Giovanni Paolo II Onlus, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Bari e tutte le organizzazioni cittadine coinvolte promuovono “Generare culture nonviolente”: una kermesse di eventi, seminari, campagne di comunicazione e laboratori per sensibilizzare alla condivisione di una cultura non violenta e rispettosa delle donne e delle differenze, contro ogni forma di discriminazione e violenza.

La manifestazione intende stimolare una riflessione che sia innanzitutto CULTURALE, ovvero promuovere una cultura della “non violenza”, basata sul rispetto della dignità umana, rivolgendosi – nell’edizione del 2013 – in modo particolare agli ADOLESCENTI considerati attori principali di un cambiamento possibile.

Il 25 novembre, alle ore 17, Bari è invitata a percorrere le strade cittadine, a partire da piazza Umberto, per sfilare insieme vestite e vestiti di rosso contro la violenza sulle donne.









venerdì 15 novembre 2013

Con aria di sfida riempiremo sabato per tutta la giornata Piazza Umberto!

Chiunque voglia contribuire alla costruzione della giornata e dare il suo contributo artistico/materiale/ mentale/collaborativo ci contatti!


A breve il programma dettagliato, ma ci saranno

pranzo sociale
tornei di carte
torneo di calcetto per bambini
punto book crossing
laboratorio di "eco bombe" - tecniche creative di guerrilla gardening e orting
bancarelle di artigianato
concerto
guerrilla knitting


APPELLO
Da ormai diversi giorni abbiamo lanciato una campagna contro l'ordinanza del sindaco Emiliano che si propone di restiture "decoro" a Piazza Umberto, imponendo i divieti di sdraiarsi, dormire, stazionare o consumare cibi e bevande in "maniera scomposta", di schiamazzare, fino all'ormai celebre divieto di "sostare prolungatamente in gruppo superiore a cinque persone, con atteggiamento di sfida, presidio o di vedetta".
Piazza Umberto è un riparo per chi, in stato di necessità, cerca un luogo dove dormire o passare una giornata dopo una notte trascorsa in qualche dormitorio (dal quale si deve uscire obbligatoriamente alle 7 del mattino), nel CARA, o nei centri di accoglienza in attesa della distribuzione serale di un piatto caldo in stazione o dell'apertura della mensa della Caritas oltre il ponte, ma è anche uno spazio di socialità per studenti in pausa dalle lezioni, comunità migranti, badanti, lavoratori e gente di tutti i tipi che attraversa e vive la piazza ogni giorno.
Come abbiamo detto già nei giorni immediatamente successivi alla pubblicazione dell'ordinanza, questo provvedimento non fa che esprimere la volontà delle istituzioni di reprimere e criminalizzare il disagio sociale, relegandolo nella striminzita sfera dell'ordine pubblico. Così, attraverso la scusa del "decoro" necessario ad una piazza che linda e pulita non è mai stata, si colpevolizzano i senzatetto ed i migranti di essere poveri, di avere per casa un albero ed una siepe. Con la storiella del "punire chi sporca", si condanna chi sopravvive, e che invece avrebbe il diritto ad un'esistenza dignitosa. Con la favola della "maggior sicurezza", si militarizza il territorio, persino con l'ausilio dell'esercito.

Crediamo che non sia la repressione militare e poliziesca lo strumento per risolvere le problematiche sociali, ma che sia solo un modo di ghettizzare e ridisegnare la città in modo funzionale ad un sistema elitario esclusivo ed escludente.
Vogliamo una piazza meticcia e solidale, che non nasconda il disagio ma che lo affronti con il confronto e la costruzione collettiva e condivisa di un cambiamento reale, rifiutiamo e condanniamo chi ne parla come polvere da scacciare sotto un tappeto.

Per questo sabato 16 novembre, a partire dalla 13 e per tutta la giornata, saremo in Piazza Umberto a mangiare, giocare a carte, ascoltare musica, suonare, parlare, giocare a pallone, andare in bicicletta e tanto altro, per una giornata che scandisca un netto no a un'ordinanza repressiva e fascistoide e che sia un punto di partenza nella costruzione di una piazza sempre più aperta, libera e multicolore.